IL BLOG UFFICIALE DEI SEAMEN MILANO

giovedì 27 febbraio 2014

L'INNO DEI SEAMEN: FABIO ROKKER SI RACCONTA


Fabio Rokker, all'anagrafe Fabio Musetti, 42 Anni, voce e chitarra ritmica dei Xfect Wave e degli F & M, Lavora in Una grossa Società di telecomunicazioni, abita e vive a Milano da Sempre.





Sei la voce dei Xfect wave iniziamo dal nome del gruppo in sintonia con i Seamen

Parlando dei Xfect Wave, da leggersi Perfect Wave, il nome è nato dopo un brainstorming in un pub con tutta la band, avevamo tutti varie proposte, e fra discussioni e votazioni varie alla fine è uscito Perfect Wave, peraltro scritta che Gilberto, il batterista, aveva sulla maglia.
Essendo un nome molto comune in rete, soprattutto fra i negozi di tavole da surf in California abbiamo cambiato la grafia in Xfect Wave, con una pronuncia che richiama le origini italiane della band (sappiamo bene che per gli anglofoni X non si legge PER).
La sintonia fra l'onda perfetta ed i marinai non poteva che essere di buon auspicio per la nostra collaborazione!
Per concludere il discorso band ricordo Alberto, il bassista e in pratica fondatore della band con Alessandro e Paolo che ci hanno lasciato, poi Dave alla chitarra, e Mino altra chitarra che si è aggiunto a fine estate alla formazione.

Come nasce il tuo amore per il football e per i nostri colori?
L'amore per il football nasce, come credo per molti, negli anni '80, i media sono un gran veicolo promozionale, e la TV in quegli anni passava molto NFL, come non innamorarsi?
I Seamen arrivano nella seconda metà degli anni '80, un amico delle superiori stava provando con le giovanili, e ovviamente quando fra tutti gli altri che non parlano altro che di calcio trovi uno che parla la tua stessa lingua il dialogo è molto più facile, così mi sono fatto coinvolgere.
Purtroppo la mia avventura è durata poco, causa impegni scolastici e disguidi organizzativi con l'allora segreteria del team ci siamo persi, ma quei mesi mi hanno segnato verso i colori Blue Navy, un ambiente ed uno spogliatoio bellissimi da quello che ricordo a 25 anni di distanza!!!

Da quando hai iniziato a pensare all'inno dei Seamen?  
L'idea dell'inno mi è venuta poco dopo che ho saputo che i Seamen erano tornati, e che ho cominciato a leggere qualche cosa in giro e soprattutto sulla rete, che so che è stata fondamentale per la rinascita, o almeno questo è quello che narra la leggenda e che ho letto in giro. Rileggo le mail che ci siamo scambiati io ed il presidente, la prima è del 14 marzo 2011!!! Io in pratica ho ritrovato la squadra nel 2010, un anno dopo la rifondazione, il tempo di rivedere lo stesso entusiasmo e la stessa voglia che avevo visto negli anni '80 ed ecco che ho voluto in qualche modo tornare a fare parte del gruppo in maniera attiva. Il tempo di gestazione dell'inno invece è legato ad altri fattori, primo fra tutti nel 2011 stavamo registrando e chiudendo il primo album con i Xfect Wave (album appunto chiamato "Perfect Wave"), è stato per noi un grosso lavoro, ed ha visto la luce a maggio 2012. Altra questione invece la stesura. Scrivere un inno, per una squadra che tifi, e per di più una squadra di Football, non può certo essere sullo stile di un "Pazza Inter amala"!!!! E no, io volevo fare un inno e scendere in campo con i ragazzi e urlarlo, mi vedevo già la defensive line caricarmi a bordo campo del Vigorelli, e avrebbero avuto ragione!!! Nel pensare di essere parte di un gruppo, e voler rendere partecipe il pubblico, ho pensato a una frase sola... WE ARE THE ONE, ed il resto è venuto da se... dopo 2 anni!!! Un piccolo chiarimento sul titolo del pezzo, visto che alcuni hanno posto il dubbio se non fosse corretto WE ARE THE ONES, al plurale: il concetto che volevo esprimere era di un'entità unica, dove tutti appunto si riconoscono, unica perché è un team, unica in quanto non replicabile, unica perché così non ce ne sono altre, ONE. ONES sarebbe diventato troppo generico, e poi ONE è il numero UNO!!! In ogni caso non posso che ringraziare Marco, perché sei stato disponibile fin da subito, ha aspettato senza mandarci al diavolo, e quando a dicembre dell'anno scorso gli ho presentato una bozza del brano l'ha subito promosso e mandato al Vigorelli per la finale youth del 22 dicembre dove io ero fra gli spalti a sostenere i ragazzi. Immagino che ci fosse anche il timore di dover aspettare altri 2 anni prima di avere una nuova versione :)


Cosa pensi della squadra che sarà in campo l'8 marzo al Vigorelli? 
La squadra mi piace molto, a mio avviso ha un bel mix di esperienza e giovani che ho visto appunto pochi mesi fa davvero molto promettenti, fra l'altro la scuola Seamen credo sia un'elite in Italia.
Ho sentito qualcuno parlare di "rifondazione" visti i vari nuovi innesti, ma concordo con quanto risposto dall'Head Coach Paolo Mutti, il team c'è ed è organizzato, chi entra non deve far altro che inserirsi in un macchinario già rodato e metterci la sua intelligenza ed il suo spirito per fare un ulteriore salto di qualità.
I ragazzi l'anno scorso sono arrivati fino in fondo, quando sei al top migliorarti richiede molto più impegno e fatica perché parti già da un gradino molto in alto, ma questo credo sia solo un bene.

Quest'anno ti aspettiamo per un live concert al vigorelli quando pensi sia il momento migliore? 
Accidenti sarebbe davvero un sogno suonare al Vigorelli per caricare i ragazzi e i tifosi sugli spalti, stiamo già discutendo della questione, gli unici "problemi" sono di carattere tecnico, una esibizione live durante una partita penso possa trovare spazio solo durante la pausa fra primo e secondo tempo, ed eventualmente a inizio partita, quindi si parla di 15/30 minuti di esibizione, ma che richiedono la stessa preparazione di un concerto intero, ed oltre a questo dobbiamo capire bene come usare gli impianti del Vigorelli per rendere il tutto fattibile senza dover portare muri di amplificatori che renderebbero irrealizzabile il tutto. Ci stiamo ragionando, qualche cosa sono sicuro che ci inventeremo, la buona volontà c'è da parte di tutti, e questa è sempre una bella sensazione.


Il football e' uno sport semplice per chi lo conosce e impossibile per altri tu come lo giudichi? 
Credo che spesso le persone si facciano intimorire da quello che non conoscono, e vale un po' per tutto. Amando questo sport mi cimento anche con giochi da tavolo o videogiochi sul tema, e coinvolgo ovviamente i miei amici. Trovandosi in un contesto più interattivo rispetto ad una partita da guardare e basta si sciolgono le barriere della diffidenza e aumenta la concentrazione, così scoprono come prima cosa la semplicità del guadagnare 10 yard in 4 tentativi, concetto che per un neofita è già fuori dal comune. E poi piano piano scoprono quanto sia tattico e strategico il gioco, a partire dalle scelte che ogni coach fa su ogni azione, a volte quasi come un giocatore di poker, bluffando, e arrivando a capire la gestione del tempo, fondamentale in una partita.

Il tuo sogno nel cassetto come artista?  
Io vivo alla giornata, e mi piace fare sogni raggiungibili, toglierli dal cassetto, mettermeli in tasca, e riempire di nuovo il cassetto.
Io avevo il sogno di fare il vostro inno, ed ora l'ho fatto, ora ho quello di suonare al Vigorelli, e ci sto lavorando, mi piacerebbe davvero tanto se WE ARE THE ONE potesse diventare un pezzo da heavy rotation in radio e portare per luce riflessa una maggiore attenzione anche sui Seamen, questo mi piacerebbe davvero molto.


Un saluto alla squadra?  
Ragazzi, un grosso in bocca al lupo, io l'8 marzo sarò con voi, mi porto la donna, la bimba (perché il football è uno sport per famiglie, come ci insegnano dagli USA), tutti quelli della band che non sono bloccati al lavoro e amici al seguito, noi siamo carichi, e vogliamo vedervi ancora più carichi di noi.
Saremo con il pubblico a guidare il dodicesimo uomo, perché il team siete voi sul campo ma anche noi sugli spalti!!! WE ARE THE ONE!!!