IL BLOG UFFICIALE DEI SEAMEN MILANO

mercoledì 14 gennaio 2015

Guido Cavallini si racconta dopo il terzo scudetto




Guido Cavallini, un coach che in questi 3 anni ha fatto tanto per i Seamen, 3 scudetti in 3 anni, complimenti.

Grazie a tutti quelli che si sono imbarcati su questa fantastica corazzata.


Quale è stato il più bello e il più sofferto?

Ad ogni sofferenza è corrisposta una grande soddisfazione derivante dalla crescita che ogni errore ti permette di fare. 2012, Il primo anno lo ricordo come un grande lavoro di amalgama e dove tutti noi, i ragazzi e la Società volevamo dimostrare che eravamo in grado di praticare ed insegnare ai giovani un grande football sotto ogni aspetto. E' arrivato così il titolo nazionale u18 e addirittura 2 team u15 ed un ulteriore u18 nelle categorie five men, riuscendo non solo a vincere ma facendo giocare a football circa 100 ragazzi.  2013, le categorie giovanili venivano slittate di un anno, u16 e u19, quindi stesso gruppo di ragazzi con cui lavorare un ulteriore anno. Ne nasce una u16 che non ha rivali sul campo cavalcando l'intera stagione con vittorie roboanti comprese la finale e si laurea campione d'Italia 2013. La u19 è campione d'Italia 2012 e vuole assolutamente riconfermare il titolo. Infatti, forse per la prima volta, una società sportiva porta due team a disputare le finali nazionali, arrivarci non è stato così facile, tutti volevano batterci e le sfide in campionato con i Giaguari Torino sono state partite epiche, sfociate nella semifinale di Dicembre sempre nel torinese dove la vittoria è stata inseguita ed ottenuta forse con la partita più spettacolare ed emozionante vissuta sinora. Essere i più bravi ed i più belli non basta, in finale incontriamo i Panthers Parma e complice la loro bravura ed un inaspettato senso di appagatezza / paura di fallire fa inciampare i miei ragazzi nei propri errori arrivando a perdere una finale comunque con un risicatissimo 14-11 nelle battute finali. 2014, è l'anno della ricostruzione, la u 16 si presenta ai cancelli di partenza solo a Settembre inoltrato, avendo i ragazzi 15enni impegnati sino a Giugno nell'attività Flag. Sono solo 5 i 16enni che possono vantare un anno di esperienza tackle. La loro crescita è comunque impressionante chiudendo il campionato con 4 vinte e 2 perse, partite in costante crescita che li ha visti perdere l'ultima partita tenendo in scacco i Rhinos sullo 0 a 0  sino al terzo quarto e perdendo alla fine 14 a 0 su due prorpi errori. I rhinos si laureranno campioni d'Italia con altre roboanti vittorie portate a termine senza rivali e questo rende giustizia ai nostri ragazzi capaci di combatterci alla pari ma senza aver avuto la possibilità di accedere ai play offs per un regolamento della Federazione alquanto discutibile. U19, non ho parole per descrivere la tenacia,passione e senso di appartenenza con cui i ragazzi hanno lavorato da Febbraio 2014 per ricostruire un team che oltre alla finale aveva perso 17 atleti usciti per età. Volere è potere, così uno alla volta sono stati affrontati e battuti  Argonauts Monaco - Iron Mask Cannes - Skorpions Varese - Giaguari Torino - Rhinos Milano - Daemons Martesana - Panthers Parma - Marines Lazio e Warriors Bologna. Usciti i ragazzi del 94 sono entrati quelli del 97, due inserimenti 98, infortuni in alcuni giocatori chiave proprio all'ingresso dei play offs e questi sono i risultati, Campioni d'Italia 2014 non so che dire, l'anno più difficile ed il più bello.  

Questo ultimo scudetto ti ripaga almeno in parte la delusione della finale persa lo scorso anno?

Quella sconfitta, l'unica in tre anni a fronte di 27 vittorie di categoria ci ha permesso di vincere quest'anno ed essere un team migliore e delle persone migliori. Mi piace vedere quella partita come quel piccolissimo difetto che rende una grande opera un capolavoro inimitabile. 

Il tuo staff e tutti i Seamen ti seguono da tre stagioni, con entusiasmo, quale è stata la ricetta per calamitare tutti in questa avventura?

Non credo di aver fatto molto, sono state tutte persone che a loro modo sono appassionate ed inseguono un sogno. Sono stati capaci di andare oltre i propri limiti personali, hanno buttato il cuore olte ogni ostacolo qualunque fosse il loro compito. In questo modo quando ti trovavi a remare in un mare agitato avevi sempre di fianco qualcuno non ti sentivi mai solo e questo messaggio di unità d'intenti è stato trasmesso e ricevuto dai ragazzi.



Raccontaci la doppia galoppata di quest'anno, hai confessato che al termine della partita contro i Panthers lo scorso anno sarebbe stato difficile raggiungere una finale.

Come già detto prima pensavamo tutti che questo fosse un anno di transizione dove ricostruire senza fretta u16 e u19 e che avremmo pagato dazio per inesperienza e per fisicità. Il bambino invece che si agita nella nostra anima invece voleva vincere, vincere e vincere ancora. E' stato emozionante vedere dei ragazzini vestiti ad Ottobre quasi fosse carnevale, trasformarsi in u16 dei giocatori di football veri in soli due mesi. La u19 ha dimostrato che puoi essere giovane e magari "leggero" ma se lavori duro da quando hai 14 anni e magari prima, puoi dominare il campo e gli avversari.

La paura di non centrare la finale anche quest'anno ti si è mai palesata?

Si, in particolar modo con il susseguirsi degli infortuni alla vigilia dei play offs. Tra gli altri abbiamo perso il QB sul quale era impiantato il nostro playbook offense negli ultimi tre anni e mi sono detto " bene se si vuole essere i migliori bisogna battere i migliori, avversari, arbitri in giornata no e le proprie sfortune.... non è mai accaduto in ncaa ed in nfl? Chi se ne frega, saremo unici anche in questo" Grazie ai ragazzi che non hanno mai mollato, hanno creduto in sè stessi e a Cazzamani il nostro QB campione d'Italia che ha saputo adattarsi ad un nuovo play book creato appositamente per lui siamo arrivati sino in fondo.



La famiglia Cavallini una famiglia addict al Football Antonella, Alessio, Samuele e Nicolò, quanto tutto questo ti ha reso felice e quanta tua la colpa di aver impiantato il Virus?

I'm guilty, si sono colpevole lo so, ma ognuno di loro ha la loro parte di responsabilità, o meglio, colpa del football che quando lo conosci alla fine ti possiede. Condividere questa passione con le persone che ami è stato fantastico.



Per la Under 16 Aver perso i Play off per meno di un TD, è stata una delusione, ma vedere quei 25 ragazzi con il casco in testa solo da qualche mese e giocare con tanta determinazione lascia ben sperare per il prossimo futuro, cosa pensi per il 2015 per loro?

Work hard play hard, è tutto qui. Soprattutto in u16 i ragazzi vanno inoltrati e condotti per mano verso quella disciplina mentale che ti permette di vivere bene questo sport e di avere indietro quelle soddisfazioni che può regalarti.

Si dice che i cicli sono destinati a concludersi, il 2015 diventerà un anno di transizione o si riparte per centrare ancora la doppia finale?

Credo anche io, soprattutto in ambito sportivo che esistono dei cicli temporali che in maniera sinusoidale salgono e scendono. Anche il cambio di regia fa parte di una crescita e di un adattamento che ti fa crescere. Qualunque sia il periodo comunque, chi guida un team deve perseguire sempre il miglior livello di football eseguibile ed inseguire sempre la vittoria contro chiunque....... in primis contro i propri limiti.



Ora un periodo di riposo Strameritato, ti godrai Alessio in IFL dalla tribuna o dalla side Line?

Vero questioni personali mi fermeranno dall'attività side line, ma amerò sempre questo sport e vedere i propri figli giocarci è un privilegio che pochi genitori hanno. Devo dire purtroppo che avendo calcato campi,sideline e direzioni, la tribuna è anche il posto più scomodo dove stare..... ma sarà una nuova emozione da gestire.

3 figli in squadra, e l'8 marzo Alessio guiderà i Campioni d'Italia in IFL contro i Panthers, molto simile a Jonathan Dally, quest'anno potrebbe segnargli il futuro?

Il suo percorso di crescita è stato importante, 3 anni alla guida del miglior settore giovanile italiano, l'esperienza americana alla I.M.G. l'anno scorso in off season insieme a Jonathan e la recente esperienza nella nazionale Senior prima dell'infortunio muscolare,  direi proprio di sì quest'anno ci sono tutte le carte per segnare il suo prossimo futuro.

dopo questi 3 anni a 100 all'ora con i giovani, Non credi che la Nazionale per te dovrebbe spalancarti le porte? 

Credo che ognuno debba stare al suo posto, la nazionale, il mio Dream team l'ho avuto a casa Seamen giocando contro Canadesi,Tedeschi,Francesi ed i migliori team italiani, la nostra storia l'abbiamo scritta sul campo a suon di yards conquistate e cedute ed il suo tornaconto mi ha riempito il cuore.


Grazie a tutti SEAMEN 
JUNIOR COACH GUIDO CAVALLINI