IL BLOG UFFICIALE DEI SEAMEN MILANO

giovedì 22 gennaio 2015

Giacomo Silvestri the Rock



Giacomo tu come Santagostino e Zini, sei la colonna portante di questa squadra, dal 2009 campione d'Italia Under 18 sino allo scudetto dello scorso anno, e capitano di questa formazione, raccontaci la tua esperienza

Non mi piace definirmi o essere definito colonna portante di questa squadra, sono fermamente convinto del supporto che io ho dato e che posso ancora dare alla squadra, ma come mi è sempre stato insegnato, tutti siamo utili, nessuno è indispensabile. È vero, sono parte di questo gruppo dal primo campionato disputato (e vinto) dal momento della rifondazione nel 2009, ma questo non mi rende un giocatore più importante dell’ultimo nuovo arrivato. Quello che posso fare è aiutare i nuovi a capire il progetto che fu iniziato ormai quasi 6 anni fa, e provare a trasmettere la passione e la voglia di vincere che questa squadra mi hanno insegnato.



Anche tu nel giro della Nazionale tagliato l'ultimo giorno nel 2013, ora non hai fatto parte dei 54 che hanno giocato contro la Svizzera, punti a un posto per i prossimi europei, o ti concentri solo alla squadra e alla tua carriera lavorativa vista la Laurea appena ottenuta in Bocconi?

Purtroppo si, sono stato tagliato all’ultimo prima dell’inizio degli ultimi Europei, e non mentirò, è stato un duro colpo da digerire, ma non il motivo della mia defezione per quest’anno dal progetto Nazionale. Sono onorato di essere stato richiamato per i raduni di quest’autunno, ma per motivi di salute e dopo un brutto infortunio alla caviglia per cui non ero al 100% già in preparazione degli scorsi europei, ho preferito focalizzare le mie energie alla riabilitazione e al recupero della forma fisica. Spero di arrivare finalmente all’inizio del campionato in una buona condizione, e se più avanti la mia presenza sarà richiesta di nuovo in Nazionale e la mia carriera lavorativa me lo permetterà, sarò felice di partecipare.
Il football purtroppo in Italia non paga, ma finora non ho trovato nel lavoro una scusa per non giocare o non allenarmi. Sono stato fortunato e i nostri ritmi di allenamento mi permettono di fare entrambe le cose, lavorare e giocare.

La squadra in questi anni si è modificata, nuovi innesti, giovani che crescono e giocatori di esperienza che hanno sposato il progetto, secondo te i Seamen possono continuare a vincere?

Ci mancherebbe! Sono fermamente convinto che i nuovi innesti, i giovani, i nuovi allenatori, tutti questi cambiamenti siano le radici alla base del successo di questa squadra. Siamo flessibili, consci che da soli non si vince, che se c’è bisogno di aiuto bisogna cercarlo, che se ci sono giocatori o allenatori che possono migliorare il gruppo si debba assolutamente dar loro il benvenuto, finora l’abbiamo fatto, e i frutti direi che si sono sempre visti.



Avere a fianco Daniele Pezza cosa ha dato alla difesa?

Più di tutto direi l’esperienza, siamo una squadra giovane, la nostra difesa è molto giovane, e giocatori come Pezza, così come tanti altri nuovi innesti che non sto a nominare, hanno portato tanto nel corso degli anni ai Seamen. Poi, ma non penso di doverlo dire, direi che il campo parla da sé, Pezza ha portato tanta grinta e agonismo sul campo, in partita e in allenamento.



Il reparto difensivo Seamen è da sempre il punto forte della squadra, quale è secondo te la chiave di volta del sistema?

L’amicizia. Siamo sempre sorridenti, anche se ogni tanto qualcuno perde le staffe, siamo una banda di scappati di casa che si divertono a “menare” la gente, e questo di sicuro ci accomuna tutti.

12 partite in 13 week end sarà dura o è un vantaggio? 

Rispetto al campionato dell’anno scorso sarà senza dubbio un bello shock. Non so se i pochi infortuni subiti dalla squadra l’anno scorso fossero una conseguenza delle tante settimane di riposo, ma io penso personalmente che meno pause ci siano più forte sia la coesione del gruppo, specialmente per quanto riguarda gli automatismi di gioco. L’Europa sarà la vera prova quest’anno.

Anche quest'anno molti ragazzi hanno chiesto di entrare a far parte della squadra, sei favorevole o contrario ai nuovi innesti?

Sono sempre favorevole ai nuovi innesti se meritevoli, il bello dell’off-season è che ci si rimette tutti in gioco, e c’è lo spazio per far vedere il proprio valore. Chi verrà incluso nel roster finale sono sicuro se lo sarà meritato.

Gli sponsor sono poco attratti al nostro sport nonostante una crescita esponenziale, quanto penalizza tutto questo la crescita del football in Italia?

Purtroppo uno dei grandi difetti, ma anche pregi sotto certi punti di vista, è proprio il fatto che manchino sponsor, soldi e attenzione mediatica. Di sicuro questo rende lo sviluppo del movimento più lento e macchinoso, alcune squadre fanno più fatica di altre, ma sono convinto che siamo sulla buona strada, e che i Seamen stiano dando il buon esempio, per ultimo con il legame con Virgin Radio.

Una promessa ai compagni e ai tifosi

Fare meglio, anno dopo anno. Spero di riuscire a dare ancora di più alla mia squadra quest’anno. La strada è in salita, ma i Seamen non si sono mai arresi davanti a nulla.

Giacomo Silvestri #55