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sabato 24 gennaio 2015

Andrea Scola il capitano della "Trench Seamen"


Andrea Scola una vita nel football hai iniziato negli Skorpions e ora nei Seamen con la V power al completo o quasi, raccontaci la tua carriera

Tutto ebbe inizio un martedì di gennaio 2002 al termine di una qualunque giornata di lezioni all'istituto Keynes di Gazzada:  Aluz (Marco Aletti) mi chiese per l’ennesima volta di partecipare ad un allenamento degli Skorpions e, titubante, accettai per non dargli il due di picche per l'ennesima volta. Quello stesso martedì, la sera appena uscito dagli spogliatoi, mi stavo già adoperando per avere la mia attrezzatura perchè rimasi letteralmente folgorato dal Football e dall’ambiente della squadra.
Per sette anni sono cresciuto nella famiglia Skorpions dove ho avuto la fortuna di essere allenato, nel corso del tempo, da grandi persone che mi hanno insegnato l’attitudine e a comprendere il sacrificio necessario per praticare questo fantastico sport. Dopo sette anni il buon Tato (nostro coach a Varese per una stagione, quella del 2004 se non sbaglio) convinse me e Aluz a fare il salto di qualità portandoci ai Rhinos ed infine l’anno scorso ai Seamen.




La nazionale ha giocato contro la Svizzera e non eri nei 54 convocati dopo i clinic degli scorsi mesi, l'infortunio ti ha bloccato, quando pensi di tornare al 100%?

Premetto che ero molto indeciso se far ancora parte o meno del Blue Team: la delusione per come sono andate le cose e per la gestione del recente passato mi aveva lasciato più amaro in bocca di quanto orgoglio ed onore potesse avermi dato indossarne la maglia. Dopo essermi confrontato con Pezza ed Aluz ho deciso di parlare di tutto ciò che mi tratteneva con coach Giuliano. Ho da subito apprezzato la sua sincerità e precisione che hanno riacceso in me quella scintilla ormai spenta e, sicuramente finchè ci sarà coerenza, mi impegnerò con tutte le forze per dare il meglio che posso alla squadra.
Sfortunatamente un problema al piede mi ha impedito di partecipare a questa fase iniziale di rinnovamento del Blue Team. Sarò presente assieme ai miei compagni ad ogni impegno a cui sarò convocato per il futuro. 



Lo scudetto nel Super Bowl contro Parma cosa ti ha lasciato?

Se penso a come mi sentivo quella sera ancora non ci credo. Gli sforzi ed i sacrifici di anni ripagati. Le facce dei miei compagni consapevoli di aver compiuto un’impresa . Vincere ti lascia una sensazione che è difficile da raccontare. La cosa più bella, però, è farlo contro tutti i pronostici e quando qualche “appassionato” spera nella tua sconfitta…bhe…nemmeno con mastercard. JJ



I Seamen la tua nuova squadra lo scorso anno e quest'anno addirittura i gradi di capitano, hai meritato il rispetto dei tuoi compagni, cosa prometti loro in questa stagione?

Non pensavo che avrei potuto dirlo ma ai Seamen avverto un’affinità estrema con gli Skorpions che porto sempre nel cuore, mi sento a casa. Quest’anno coach Paolo ed il resto dello staff hanno deciso di nominarmi capitano e ne sono onorato. Questo ruolo nella nostra squadra è molto importante e quindi spero di ripagare tutti della fiducia.
Promesse non ne posso fare. Sicuramente dimostrerò fin da subito che la vittoria dello scorso anno mi ha motivato ancora di più e che darò tutto me stesso e anche oltre per non deludere le aspettative dei miei compagni. Sono più che sicuro che anche loro faranno lo stesso.

La linea d'attacco è stata la grande sorpresa nel finale stagione 2014 una muraglia invalicabile per aprire i giochi ai Runningback e all'estero di Dally, cosa è stata la chiave di questo cambiamento?

Non credo ci sia alcun tipo di segreto. Si è creato un rapporto molto speciale tra tutti noi e non mi riferisco al solo reparto OL, siamo una squadra coesa dove il lavoro e la personalità di ciascun giocatore viene rispettata e valorizzata nel miglior modo consentito dalla situazione.
Noi “trenchmen” ci fidiamo ciecamente l’uno dell’altro ed inoltre abbiamo un box molto affiatato, infatti buona parte del lavoro lo fanno gli stessi RBs e QBs. Impegnarsi duramente paga sempre e si è certamente visto nel nostro crescendo…sono tutti davvero eccezionali e JD è un uomo con un cuore immenso.
Una menzione speciale va sicuramente ai nostri “maestri” Pepè e Bellora: quando due coach possono vantare più di trenta titoli tra superbowl ed eurobowl non puoi imparare ad essere mediocre.



12 partite in 13 settimane, obbiettivi multipli, come si fa a rimanere costanti nel rendimento?

Devo essere onesto, in 14 anni di football non ho mai giocato una stagione così impegnativa e dove ogni squadra nella schedule fosse così competitiva.  Sono fermamente convinto che ogni buon risultato sia frutto di un lavoro costante e che non lasci nulla al caso… i coaches lo sanno e la squadra sarà pronta a seguirli.

Un roster di 70 atleti quest'anno sei d'accordo?

Assolutamente! La competitività sarà massima e non potrà che avere dei benefici in termini di gioco espresso. Per non parlare della tranquillità di giocare sapendo di non dover per forza “morire” in campo

Vincere lo scudetto e ripetersi, più facile o difficile?

Sicuramente più difficile. Parma è una squadra fantastica con molti giocatori talentuosi e forti, una sconfitta anche se al superbowl non avrà di certo annullato la sua essenza, anzi, la vendetta è un sentimento che può dare un vigore tutto nuovo. Le altre squadre si staranno già preparando al massimo per farci sudare ogni yarda conquistata o difesa. Non vedo l’ora di affrontare tutto questo.

Tanti amici nel football mai hai qualche sassolino nella scarpa?

Quando vinci cammini in infradito, non ci sono "schiaffoni alla marinara con abbondante spolverata di parmigiano" che tengano. Citazione per veri intenditori.
Comunque, a parte gli scherzi, non c'è tempo per essere rancorosi e nemmeno per pensare a vendette altisonanti quando hai obiettivi così stimolanti ed importanti su cui focalizzare tutte le tue energie. 

Promessa ai compagni e ai tifosi

Ai miei compagni prometto che sarà un anno difficile, ai tifosi, che ognuno nella squadra farà tutto ciò che è in suo potere per dare il meglio ed ancora di più.