Sono state le note di Wade Bowen, artista country che animava le serate al Coach Joe’s Sports Bar di Frisco, diffuse sui titoli di coda del match, a far comprendere ai tifosi festanti quale sia stato il reale significato del primo successo casalingo colto dai Seamen al Joe Avezzano Stadium. Dopo il sacco di Reggio Emilia, dall’alto tasso di segnature, i marinai hanno sciorinato un gioco offensivo brillante soltanto in avvio di gara nella quale Jordan La Secla ha prima spedito in end zone Gianluca Santagostino con un lungo passaggio, poi violato l’area di meta laziale personalmente convertendo con una corsa un drive di 94 yarde. Cosa sia successo da qual momento in poi è cosa ardua da comprendere. Se i Lazio Marines, giunti a Milano carichi di tanta volontà, ma visibilmente condizionati da un roster falcidiato dagli infortuni e dalla scarsa amalgama dei loro atleti “made in USA”, sono decisamente giustificati nella mancata produzione offensiva, il team blue navy non è riuscito a ripetersi sugli standard delle ultime gare rimanendo a secco nel prosieguo del confronto. Sia chiaro, le difese viste ieri in campo, hanno realizzato la partita della stagione risultando dominanti per lunghi tratti, ma a concorrere nel basso punteggio sono stati tanti fattori. Con un Danilo Bonaparte in versione ridotta a causa di qualche acciacco fisico e con la linea difensiva capitolina che ha imperversato per tre quarti di gioco, i Seamen hanno incontrato crescenti problemi nell’orchestrare il gioco d’attacco rischiando nel secondo quarto di riaprire la partita su un devastante sack ritornato per una ventina di yarde e risolto, il termine è quanto mai consono, da un fumble che ha restituito il pallone ai milanesi. Tra sack, ne abbiamo contati due per parte e perdite di terreno regolarmente inflitte ai runner la gara è scivolata via fino al colpo di coda realizzato dai Marines, a segno a 2 minuti e 41 dal termine delle ostilità. Un onside kick ricoperto a meno di dieci yarde dal punto del calcio e un primo down materializzato sull’asse La Secla-Santagostino sono stati il preludio agli ultimi venti secondi nei quali i Marines hanno avuto il possesso di palla sulle proprie 6 yarde. Il tempo di due giochi, organizzati manco a dirlo sul gioco di corsa, hanno preceduto la festa finale nella quale la musica e gli occhi sono stati diretti verso un cielo, squarciato da lampi lontani, quasi a sognare che anche lassù qualcuno stesse festeggiando. La vittoria rappresenta una boccata d’ossigeno in una classifica fattasi improvvisamente asfittica dopo quattro giornate, ma molte cose andranno riviste in settimana per affrontare al meglio le due insidiose trasferte consecutive, la prima a Bolzano, la seconda a Bergamo che potrebbero ridisegnare il campionato dei marinai.
Seamen Milano – Lazio Marines 12-7 (12-0 0-0 0-0 0-7)
fonte Uff. Stampa Seamen